L’acufene nell’anziano
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GIANCARLO CIANFRONE, GIANCARLO ALTISSIMI, FILIPPO MAZZEI, ROSARIA TURCHETTA, MASSIMO RALLI - Vol. 2 (No. 2) 2017 Maggio/Agosto - Articolo Originale, 169-178
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Versione Italiana: L’acufene è una condizione comune nella popolazione anziana; la maggior parte degli studi ne dimostra un progressivo aumento con l'età fino a 70-75 anni. La presbiacusia è il principale fattore di rischio. Nell’anziano l’acufene presenta alcune peculiarità di natura epidemiologica, etiologica, diagnostica e terapeutica che è necessario tenere in considerazione. La qualità della vita nei soggetti anziani con acufene viene profondamente influenzata dalla sintomatologia ansiosa e depressiva che sembra essere la sequela più comune nell’acufene nell’anziano. La maggior parte dei fattori favorenti l’acufene nell’anziano sono in comune con quelli alla base della presbiacusia, e del suo grado di severità individuale. Tra questi, è utile menzionare l’attività dei radicali liberi dell’ossigeno; la disfunzione dei recettori NMDA con conseguente aumento dell’eccitotossicità; le alterazioni dei meccanismi GABA-mediati e DOPA-mediati, con successiva diminuzione dell’attività del sistema efferente e, quindi dell’aumentata vulnerabilità di fronte alle noxae traumatiche, ischemiche e tossiche; l’attività dei meccanismi serotoninergici coinvolti nell’umore e nell’emotività; il ruolo dell’attività limbo-amigdala per l’attenzione e la vigilanza emotività; e ovviamente i fenomeni di neuroplasticità. È inoltre importante ricordare i fattori artrosici e muscolo-scheletrici e gli effetti ototossici ed acufenogeni di alcuni farmaci. La gestione clinica del paziente anziano con acufene non ha particolari differenze metodologiche rispetto alla gestione del paziente giovane; tuttavia, è opportuno considerare alcune peculiarità utili per ottenere migliori risultati nella compliance e nel trattamento che verranno approfondite in questo lavoro
English Version: Tinnitus is a common condition in the elderly population; most studies show a gradual increase of tinnitus in age groups up to 70-75 years. Presbycusis is the main risk factor for tinnitus. In the elderdy, tinnitus has some epidemiological, etiologic, diagnostic and therapeutic peculiarities that need to be considered. The quality of life in elderly subjects with tinnitus is deeply influenced by the anxiety and depressive symptoms that appear to be the most common sequelae of tinnitus. Most tinnitus favoring factors in the elderly are in common with those at the base of presbycusis. Among these, it is useful to mention the activity of free oxygen radicals; the dysfunction of NMDA receptors resulting in increased excitotoxicity; alterations of GABA-mediated and DOPA-mediated mechanisms, with subsequent diminution of the efferent system activity and hence of increased vulnerability to traumatic, ischemic and toxic noxae; the activity of serotoninergic mechanisms involved in mood and emotion; the role of limbo-amygdala activity for attention and vigilance emotion; and of course the phenomena of neuroplasticity. It is also important to remember the musculoskeletal factors and ototoxic effects of certain drugs. Clinical management of tinnitus in the elderly population has no particular methodological differences compared to the management of young patients; however, some useful peculiarities should be considered to obtain better results in compliance and treatment that will be discussed in this paper. -
KEY WORDS: Acufeni - presbiacusia - iperacusia - qualità della vita. Tinnitus - presbycusis - hyperacusis - quality of life.